Attraverso il numero, la geometria ma soprattutto il
simbolo, il Tarocco apre un sipario nello
scenario infinito dell’inconscio collettivo, per essere “decodificato”.
Secondo Jung il simbolo è portatore di un contenuto ed il
suo significato non è il simbolo in se stesso, ma ciò che in un momento
particolare della vita di una persona o di un popolo, può contenere.
Nel suo prezioso testo “tipi
psicologici”, Jung sostiene che un simbolo è pregno di significato ma nel
momento in cui viene “dato alla luce”, cioè quando viene riconosciuto come
espressione di un valore archetipo, con
la conseguente sua “attivazione”.
In questo senso il simbolo è
soggetto alla relatività, in quanto, svuotato di un determinato contenuto non
ha più alcun valore esoterico-ermetico –psicologico e tantomeno spirituale.
In questa piccola analisi andiamo
a cercare quindi il valore “simbolico” dell’Araba Fenice. Il simbolo archetipo
comprende la rinascita divina, la trasformazione e l’elevazione dal piano
fisico al piano spirituale e la realizzazione piena dell’uomo-divino. La Fenice
è un icona di potere, si accompagna al primario simbolo solare che è sinonimo
di vita, luce, amore e realizzazione dell’uomo sul piano divino.
Negli arcani minori del mazzo dei Tarocchi di
Marsiglia, spiccano due figure rispetto alle altre: il due di coppe e il 4 di
denari. Il simbolismo ermetico dei
Tarocchi è fortissimo e in queste due carte vediamo la fenice in due importanti
fasi alchemiche legate alla Fenice.
Nel due di coppe, la vediamo morire rossa incandescente all’interno di
un piedistallo. Due angeli la sorreggono mentre “Arde”. L’angelo di sinistra
sembra cieco, forse a testimoniare la famosa “opera al nero”, la nigredo
alchimica, la morte dell’illusione, far
luce nell’ombra dell’inconsapevolezza.. e dell’inconscio. Nigredo è la stessa cenere dalla quale essa risorge. Il due di cuori
rappresenta la fonte dell’amore: la fenice rossa, lo spirito vitale capace di
trasformare l’essere. Gli angeli, che rappresentano la purezza stanno rivelando
il messaggio. La Fenice è l’amore
L’amore, come la Fenice muore e si rinnova con
la promessa dell’evoluzione. Osservando la carta, il piedistallo che contiene
la fenice che arde, può sembrare un sacro Atanor nel quale si compie l’opera della Conjunctio,
l’unione dei due opposti sole e luna (due
cuori). L’amore che sale verso l’alto, fiorisce
e diventa azzurro, puro, un amore Universale
fonte di vita.
Nel quattro di denari appare di nuovo la nostra fenice. A prima vista è un semplice blasone ma in
realtà è di nuovo lei, stavolta mentre sorge nuova, Essere di luce. Il seme di denari e il numero quattro non
lasciano dubbi: siamo sul piano materiale. La terra. In questo caso la Fenice è
la pietra angolare del tempio. L’importanza del corpo per l’esperienza fisica
dell’anima. Come fosse un discorso
continuativo rispetto al 2 di coppe, il 4 di denari indica l’importanza
dell’esperienza fisica, la spiritualizzare la materia. L’amore universale non
avrebbe senso senza azione, bisogna costruire una cattedrale intorno all’amore,
intorno alla fenice, intorno allo spirito. Questo arcano è in poche parole
quello che gli alchimisti intendevano con “prima materia”, il terreno
dell’anima. La fase successiva alla
cenere è la Solutio alchemica, l’opera al bianco. Non appena inizia a comparire
la sostanza della pietra sotto le ceneri si verifica un evento meraviglioso:
appaiono i colori della pietra, colori che sfumano coprono l’intero spettro;
tale fenomeno è chiamato Cauda Pavonis, (coda di pavone) e la sua bellezza
iridescente simboleggia la spiritualizzazione del corpo, ecco spiegate le 3
piume di pavone nella coda dell’Araba Fenice.
Ancora una volta il messaggio è l’amore, lo spirito che si sacrifica al
dolore in un’esperienza fisica.
D’altronde nessun tesoro ha
valore se resta chiuso e nascosto in una cassaforte. La ricchezza è il seme che
trova il coraggio di germogliare e lasciare l’involucro che lo custodisce e lo nutre. Germogliare è
morte e rinascita.. ecco di nuovo il senso del simbolo: la fenice.
La fase alchemica successiva è la
Coagulatio, l’amore torna di nuovo nella materia. Stavolta l’incontro è caldo, sensuale.
L’unione è creativa, va in scena una nuova congiunzione: Venere, femminile,
qualità della terra, che rappresenta l’amore (anima) e marte, con la sua spada
che rappresenta l’energia, il principio fecondante maschile. Venere e marte, la
coppia alchemica. Il maschile e il femminile in ognuno di noi esseri umani,
così come lo sono in senso astrologico, giungono nella loro natura “creativa” a
fecondare la terra, a realizzare la dinamica e la trasformazione nell’unione e
l’equilibrio dei due poli opposti.
Marte e venere sono Imperatrice e
Imperatore, rappresentano la coppia alchemica. Di nuovo la Fenice: solve et
coagula che infatti è l’araldo sullo scudo evidente in entrambi gli Arcani
maggiori.
Imperatrice e Imperatore nei
tarocchi sono due figure speculari, specchio di una stessa sostanza e insieme
di natura opposta. I loro sguardi si
cercano, gli scettri sono tenuti con le mani rispondenti alle proprie funzioni
simboliche del femminile/maschile. L’Aquila/Fenice dell’arcano III è in alto a
sinistra e nel IV è in basso a destra.
L’opera alchemica Coagulatio è il
progresso della prima coniunctio Oppositorum
di Sole e Luna, l’evoluzione
dell’unione precedente dona all’imperatrice la natura creativa e all’imperatore
quella conservatrice. Sarà forse per
questo che sotto l’Aquila/Fenice
dell’imperatore c’è l’uovo e non il contrario?
Dall’unione precedente si è
acquisita la prima evoluzione. Ora la coppia trasformata grazie all’amore (la
fenice sugli scudi) si pone nel Mondo e
procede verso la pienezza.
Il Mondo rappresenta la
completezza, la mandorla che contiene la donna Anima Mundi . E’ un simbolo di
realizzazione, germe di moltiplicazione della vita. Ai lati dell’uroboro di foglie ci sono i 4
evangelisti, la croce fissa dell’astrologia: toro, leone,
scorpione(Aquila/Fenice), Acquario
Ed eccola di nuovo qui, la
Fenice. Protagonista in ogni fase di
trasformazione sul tarocco della realizzazione: il mondo. L’anima si è
compiuta, l’uomo Eroe si è fatto Immortale per mezzo dell’Amore.