domenica 17 giugno 2012

Castello di carte









Castello di carte

Di quel castello maestoso e austero
resta la pietra d’angolo
dura, di calcarea bava d’acqua
strato su strato e senza tempo,
scolpita dal aggrapparsi delle unghie
mentre apprensive spasimavano certezze.

Oltre il buio fumo Chi è che si tuffa dalla torre?
Un pazzo o un mago,oppure il Re.
O forse la principessa
stanca di aspettare il bacio.

Sul selciato di pietra viene giù la maschera
Faccia triste, bianca  e senza globi
Ma poi nessun tonfo,
nessun dolore
solo la maschera vicino la stele.

I piedi doloranti vogliono camminare,tanto non si sente l’acuto calpestio degli zoccoli.  

È  inutile aspettare l’eroe,
non c’era mai stato li fuori.

Laura Palaia