Castello di carte

Castello di carte
Di quel castello maestoso e austero
resta la pietra d’angolo
dura, di calcarea bava d’acqua
strato su strato e senza tempo,
scolpita dal aggrapparsi delle unghie
mentre apprensive spasimavano certezze.
Oltre il buio fumo Chi è che si tuffa dalla torre?
Un pazzo o un mago,oppure il Re.
O forse la principessa
stanca di aspettare il bacio.
Sul selciato di pietra viene giù la maschera
Faccia triste, bianca e senza globi
Ma poi nessun tonfo,
nessun dolore
solo la maschera vicino la stele.
I piedi doloranti vogliono camminare,tanto non si sente l’acuto calpestio degli zoccoli.
È inutile aspettare l’eroe,
non c’era mai stato li fuori.
Laura Palaia